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TuttoMeritoMioNews
30 Mag 2025
La community di #TuttoMeritoMio: intervista ad Aurora Collini

In questa intervista, Aurora Collini, borsista del programma #TuttoMeritoMio, condivide un racconto autentico del suo percorso: dall’esperienza come studentessa fuorisede al valore degli incontri con tutor e altri studenti, fino all’impatto profondo dei momenti dedicati alla crescita personale, come il ciclo “Piccole pillole di conoscenza di sé”. Un’esperienza fatta di trasformazioni, scoperte e nuove consapevolezze, in cui sentirsi accolti fa davvero la differenza.
Ci racconti la tua esperienza all’interno del programma?
Sono nel programma da cinque anni. Quando ho iniziato ero poco più che una bambina, ricordo ancora la mia prima cerimonia. Da allora sono cresciuta molto, sia come studentessa che come persona. Una cosa che ho sempre apprezzato di TuttoMeritoMio è l’attenzione alla dimensione individuale: ognuno ha voce, ci si sente ascoltati e accolti.
Con la mia tutor, Francesca, si è creato un rapporto di stima reciproca che mi ha accompagnata lungo tutto il percorso.
Uno dei pilastri del programma è sicuramente il sostegno economico. Grazie alla borsa, ho potuto trasferirmi a Firenze. Vivo vicino ad Arezzo e, senza questo aiuto, avrei avuto grosse difficoltà a spostarmi ogni giorno per studiare. Ma vivere in città non è stato solo pratico: ha significato uscire dalla mia comfort zone, fare esperienze che nel mio paese non avrei mai avuto l’occasione di fare. Un cambiamento che mi ha fatto crescere anche sul piano personale.
Qual è il valore di un programma come #TuttoMeritoMio?
L’incontro con gli altri. Al di là dell’aiuto economico, c’è tutta una parte umana che fa la differenza. All’inizio, con la pandemia, è stato difficile conoscersi. Ma con il ritorno alle attività in presenza ho incontrato tanti ragazzi, ho stretto nuove amicizie, ho scoperto punti di vista diversi dal mio. Il valore più grande del programma, per me, è proprio questo: creare occasioni d’incontro autentico.
Hai partecipato al ciclo “Piccole pillole di conoscenza di sé”: cosa ti ha trasmesso questa esperienza?
Ho preso parte a molti incontri con la psicologa Viola Macino, anche recentemente. Sono stati tra i momenti che ho apprezzato di più. Lì si è creato un dialogo profondo, vero, tra noi ragazzi. Anche se nati come incontri sul metodo di studio, si sono rivelati molto di più: uno spazio per parlare di sé, delle proprie difficoltà, ma anche delle proprie risorse.
Spesso ci è servito per capire se avevamo il desiderio di iniziare un percorso personale. Il fatto di potersi confrontare con chi vive esperienze simili alle tue ti fa sentire meno solo, più compreso. È un’occasione per conoscersi meglio, ma anche per conoscere davvero gli altri.
Lo consiglieresti ai nuovi borsisti? Cosa diresti a chi è appena entrato nel programma?
Assolutamente sì. Io stessa mi sono offerta di presentare l’attività perché ci credo davvero.
È uno spazio protetto, raro, dove puoi parlare di te senza sentirti giudicato. Nei gruppi si lavora molto su sé stessi, sui propri punti di forza e di fragilità. Condividere questi pensieri con altri studenti è utile, ti stimola e ti fa crescere. Anche fuori dal programma, questo tipo di riflessione è prezioso: all’università può capitare di sentirsi in crisi, pieni di dubbi. Confrontarti con chi ci è passato ti aiuta a non colpevolizzarti, a non abbatterti. Siamo in tanti a vivere momenti simili, e questo dà forza.
Pensi che questi incontri abbiano un valore aggiunto all’interno del programma?
Senza dubbio. Una delle cose più belle di TuttoMeritoMio è che dà valore all’incontro e allo scambio tra ragazzi. All’università, spesso, ci si ritrova soli: è un’esperienza diversa rispetto alle superiori. Avere uno spazio condiviso con coetanei che vivono le stesse sfide è importantissimo. In università non esistono spazi del genere: per questo il programma offre qualcosa di unico. Ricordo l’emozione negli occhi di molti partecipanti, e anche la mia. È stato toccante vedere persone aprirsi, scoprire che qualcun altro aveva vissuto il tuo stesso sconforto. Sentire vicina una persona che, fino a quel momento, era uno sconosciuto.