-
TuttoMeritoMioNews
11 Ago 2021
Caro TuttoMeritoMio, ti scrivo: salpare insieme verso il futuro
Anche nelle settimane più intense dell’estate non poteva mancare l’appuntamento con il Binario 9 e ¾ Destinazione Young. L’ultimo numero della newsletter è inoltre un’edizione speciale: è stato curato in collaborazione con quattro studentesse delle scuole superiori e porta con sé uno sguardo attento sulle tematiche più care alla generazione Z. Tra gli articoli proposti, uno dei più commentati è stata la lettera del giovane attivista Giorgio Brizio sul futuro della scuola italiana. Scopriamo le riflessioni dei partecipanti del programma.
Una lettera per il futuro: la voce di Giorgio Brizio
“Gentile Professoressa, spero stia bene dopo l’ultimo anno difficile. Faccio questa cosa per me insolita; le scrivo una lettera come si faceva una volta.” Inizia così la lettera dell’attivista diciannovenne per i diritti umani e il clima Giorgio Brizio, autore di Non siamo tutti sulla stessa barca, un libro sulla crisi climatica e le migrazioni. Una scelta intima, quella epistolare, per portare alla luce il pensiero di un’intera collettività di studenti, tra i più colpiti nella crescita personale in questi anni di emergenza sanitaria.
La lettera di Giorgio racconta le frustrazioni di una generazione colpita da forti scosse, con una quotidianità sovvertita fin nelle sue più profonde radici e un sistema scolastico in forte difficoltà. E in questa narrazione offre una visione di futuro, per ripensare il mondo dell’istruzione e porlo realmente in ascolto dei bisogni della popolazione studentesca. Le persone dovrebbero essere al centro della scuola, così come le passioni, i sogni, le ambizioni e l’impegno sociale e politico.
Sogno una scuola che abbia sempre un occhio sull’attualità, che sappia raccontare in modo critico le urgenze dell’oggi e del domani, con un programma meno lungo e più approfondito (il semplice fatto che gli studenti alla fine dell’anno dimentichino buona parte di quanto affrontato in classe nei mesi precedenti credo debba far pensare), che sappia leggere lo studio del passato legandolo a ciò che accade nel presente, che faccia tenere agli studenti la testa non solo china sui libri ma più alzata verso esperienze concrete e possibilità di sbocchi lavorativi.
Giorgio Brizio
Una scuola a misura di studente: le riflessioni dei nostri partecipanti
La riflessione sulla scuola del futuro è uno dei temi più cari per i partecipanti di TuttoMeritoMio, i quali oltre alla passione per lo studio sono fortemente attivi e consapevoli delle modificazioni culturali che la loro generazione sta vivendo. Per questo l’articolo che espone la lettera di Brizio è in linea con il loro sentire e con le loro speranze per il futuro. Ricorda il forte interesse degli adolescenti per le problematiche sociali e ambientali che il mondo sta affrontando.
Ritengo ci sia il bisogno di cambiare e adattare il sistema scolastico alle nuove situazioni, incrementare la quantità e la qualità dei progetti che riescano ad aiutare e indirizzare concretamente gli studenti a trovare la propria strada e ad affrontare il mondo esterno. (…)
Non nego la frustrazione, la preoccupazione, lo stress e la stanchezza che sicuramente molti altri studenti hanno provato e continuano a provare. Penso che abbiamo aspettato troppo e che sia decisamente arrivato il momento di cambiare le cose.
A. M. N.
Ripensare la scuola significa dare voce alle esigenze dell’umanità del domani, porre le basi per un mondo migliore. E per farlo è necessario trovare il giusto equilibrio tra l’eredità del passato, le urgenze del presente e l’audacia del futuro. Vuol dire offrire agli adolescenti di oggi la possibilità di essere ascoltati, compresi e accompagnati nel loro percorso. Nel dare loro degli alleati che non li facciano sentire rassegnati, bensì motivati, coraggiosi, creativi. Attivi.
Penso si tratti quindi, di trovare un compromesso tra innovazione, ascoltando la voce dei giovani, e tradizione. Facendo comprendere il ruolo di meccanismi agli studenti sconosciuti e il valore della norma. Infine penso che la proposta di una formazione ecologica, di un’educazione al rispetto e ai diritti della nostra terra, in un tempo in cui questa è una delle questioni più importanti per costruire un futuro, sia brillante oltreché attuabile facilmente: creando incontri a riguardo, ritagliando moduli specifici nelle ore di geografia, ad esempio, e facendo progetti che stimolino i giovani a crescere con un’idea che potrà cambiare anche il futuro.
K. D.
Richiedere che la scuola si trasformi non implica perdere parte del patrimonio tradizionale. Ma reindirizzarlo, convertirlo in sistemi più adeguati per la comprensione del reale e dell’attualità. Significa salvarlo dal più duro dei destini: l’insignificanza.
Un futuro diverso è infatti possibile, a patto che venga costruito collettivamente. O come direbbe Giorgio Brizio:
“Non siamo e non saremo mai tutti sulla stessa barca, a meno che questa barca non decidiamo di costruirla e di salpare insieme.”