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28 Ago 2020

Caro TuttoMeritoMio, ti scrivo: le parole di aprile.

Caro TuttoMeritoMio, ti scrivo: le parole di aprile.

Benvenuti al secondo appuntamento con il Diario di TuttoMeritoMio. Questa volta la nostra pagina sarà dedicata a una delle attività svolte dai nostri ragazzi all’interno del progetto digitale la Palestra delle competenze.

Nello specifico ci concentreremo sul primo mese di esercitazioni in area linguistica, quello di aprile, raccontando la proposta di potenziamento del lessico pensata dai tutor di TMM per i partecipanti della prima edizione.

Perché le parole sono importanti

Lo diceva anche Nanni Moretti nel celebre film Palombella Rossa che le parole sono importanti. Per questo motivo i tutor hanno pensato di stimolare i ragazzi per far sì che potessero arricchire il proprio vocabolario.

A tutti gli studenti che desideravano migliorare in questo ambito è stato chiesto di iscriversi alla newsletter di unaparolaalgiorno.it, il progetto fiorentino che da anni lotta per la valorizzazione e la tutela del lessico italiano.

Ogni giorno ai partecipanti è arrivata una mail con la storia di una parola e delle sue potenzialità nascoste. Al termine della settimana, i ragazzi hanno segnalato quelle che più erano state in grado di coinvolgerli, raccontando anche i collegamenti e le riflessioni che la lettura aveva portato con sé.

L’obiettivo principale alla base di questo esercizio è stato quello di ampliare gli orizzonti degli studenti non solo sulla potenza delle parole, ma anche sui vantaggi di relazionarsi alla propria interiorità con espressioni nuove.

Proprio durante un’altra attività digitale proposta dai nostri tutor, Binario 9 e ¾, un laboratorio virtuale di pensiero critico, era stata suggerita la lettura di un articolo sul pensiero dello scrittore George Orwell. Il focus del testo riguardava l’attualità del romanzo 1984 all’interno del contesto contemporaneo, concentrandosi proprio sull’importanza di far rifiorire il nostro linguaggio. Un lessico povero produce un pensiero povero e priva i parlanti della bellezza di un vocabolario interiore ricco e significativo. Per Orwell, e non solo, trascurare le parole vuol dire trascurare l’umanità.

Le 5 parole più amate di aprile

Arriviamo finalmente alle scelte dei nostri ragazzi. Ecco la lista delle cinque parole più amate di aprile. Riportiamo qui la definizione proposta da Una Parola Al Giorno.

1. Panglossiano: esageratamente ottimista, idilliaco, che riconduce tutto necessariamente a un disegno positivo
2. Zagara: fiore dell’arancio, del limone e degli altri agrumi
3. Spaesato: di persona fuori dal suo ambiente che si sente smarrita, a disagio, imbarazzata
4. Ventura: sorte, fortuna
5. Delfino: nome dei cetacei della famiglia dei Delfinidi

Osservando questa classifica, sembrerebbe possibile ipotizzare che il contesto di forte sconvolgimento dei mesi primaverili abbia influenzato le associazioni e le emozioni dei ragazzi. Incertezza, senso di spaesamento, nostalgia per odori e sapori lontani, sguardi al futuro. Difatti, tutta questa moltitudine di sensazioni e sentimenti si è intrecciata con la ricerca dei nostri studenti, producendo alcune bellissime riflessioni.

Quello che le parole non dicono: il mondo dei nostri ragazzi

La bellezza dei mondi che vengono disvelati dalle parole spesso consiste nella loro imprevedibilità. Per questo, gli spunti offerti dai partecipanti sono stati incredibilmente originali ed inediti. All’interno di una riflessione è stato trovato un collegamento con la musica indie contemporanea. Nello specifico tra l’aggettivo seriore e una canzone di Margherita Vicario, nella quale si esprime la difficoltà di “stare al passo” con le richieste del mondo e le aspettative sociali.

Altri invece hanno ricondotto alla parola spaesato molti richiami letterari o cinematografici. Tra questi Historia de una maestra di J. Aldecoa, Villette di Charlotte Brontë, La casa in collina di Cesare Pavese o il sonetto A Zacinto di Ugo Foscolo. Ma anche la celebre sequenza del film The Truman Show, nella quale il protagonista comincia a comprendere come la realtà sia stata sempre diversa dal modo in cui l’aveva sempre vissuta e percepita.

Queste sono solo alcune delle moltissime suggestioni emerse dai racconti dei nostri studenti. Sono tutte preziosissime e rivelano l’efficacia creativa e riflessiva di valorizzare la conoscenza del lessico. Perché se è vero, come diceva il filosofo Ludwig Wittgenstein, che i limiti del linguaggio sono i limiti del nostro mondo, è altrettanto vero che le porte aperte dalle parole rivelano l’immensità del nostro universo interiore.