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    6 Nov 2023

Caro #TuttoMeritoMio, ti incontro: la storia di Greta

Oggi ascoltiamo la storia e i consigli di Greta, borsista di #TuttoMeritoMio e neolaureata in Scienze Psicologiche presso l’Università di Firenze. Attraverso questa intervista scopriamo la sua esperienza all’interno del programma e il valore della comunità del talento: un tesoro che viene tramandato anno dopo anni ai nuovi partecipanti del programma. 

Ciao Greta, auguri per questo tuo traguardo. Ti andrebbe di raccontarci la tua storia nel programma #TuttoMeritoMio?

Per me l’inizio dell’università è stata l’accettazione di un “cambio di programma”. Dopo il liceo scientifico, avrei voluto iscrivermi alla facoltà di Medicina. Non entrai lì, ma ho potuto scegliere tra altre facoltà. Scelsi quella di Psicologia, un percorso che ho amato molto e che mi ha permesso di studiare comunque gli ambiti che desideravo approfondire. 

In questi anni sono anche partita per l’Erasmus. In questo la borsa mi è stata utilissima, mi ha permesso di vivere più serenamente all’estero. Anche da lì ho sempre comunicato con i miei tutor e partecipato agli eventi online. Mi è piaciuto molto un evento che si incentrava sul tema “cosa ti aspetti dal futuro”. Anche se in quei mesi vivevo all’estero, mi sentivo vicinissima all’Italia in un momento in cui ero sola. 

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito della partecipazione a #TuttoMeritoMio? 

Con la borsa ho avuto molte opportunità: ho potuto fare dei viaggi fino a Bologna per visitare i Musei e usufruire dei fondi per il materiale elettronico. Questo è davvero molto importante: se non hai un pc oggi non puoi fare l’università. Avrei avuto molte più difficoltà senza #TuttoMeritoMio.

Un’altro aspetto che ho apprezzato molto è stata la possibilità di dare feedback sulla base delle nostre esigenze. Ci ha dato la possibilità di esprimere i nostri desideri e di contribuire con un parere diretto sulle attività previste dal mentoring. Nel mio caso, ho avuto l’occasione di vivere l’incontro con dei neuroscienziati. Anche perché all’università spesso non ti è dato modo di vedere cosa accadrà nel tuo futuro, di confrontarti con chi vive la professione che vorresti intraprendere. Mi è inoltre piaciuta molto la flessibilità nella gestione del piano spese e delle attività: ci siamo sempre venuti incontro. Se avevo un dubbio, bastava un messaggio su Whatsapp.

Passiamo al capitolo successivo. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Il mio progetto di ricerca riguarda la percezione subliminale sia in soggetti con integrità cerebrali e sia in pazienti split-brain (con rimozione del corpo calloso). Per continuare il mio percorso, mi sono iscritta alla magistrale in Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica di Bologna, nella sede di Cesena. Questo è l’ambito sul quale vorrei costruire la mia carriera futura. 

Hai qualche consiglio per i nuovi partecipanti del programma, che stanno per iniziare l’università? 

Un tema su tutti: l’argomento dell’ansia in ambito universitario. Quasi tutti gli studenti lo vivono e a causa di queste sensazioni magari si precludono tante esperienze. Se posso consigliare qualcosa a chi sta iniziando l’università, vorrei dire di avere sempre una visione di apertura mentale

A loro dico: “Seguite i vostri sogni. Non precludetevi nulla per studiare una sera in più, perché la vita è una e non ce la restituisce nessuno. E non restate prigionieri della paura, cercate di uscire dalla vostra comfort zone. La paura è una cosa buona, va bene avere paura. Non state a pensare troppo alla media dei voti, non abbiate paura di chiedere al professore se qualcosa non vi è chiaro. Non trascurate nessun ambito della vita. Se l’università la vivi male, ti ritrovi ogni mese meno motivato e gli anni ti volano senza aver vissuto tutte le esperienze che avresti voluto vivere.”

Come consigli di vivere loro la loro partecipazione al #TuttoMeritoMio?

ll programma dà tante opportunità. Incontri interessanti dove ogni volta puoi scoprire qualcosa di nuovo: tante lezioni di vita e accademiche che non trovi altrove. 

Penso al peer to peer tutoring: io ho fatto da tutor ed è stato arricchente. Sia per me perché ho imparato ad esprimere quello che volevo comunicare sia per loro perché ho ho avuto modo di raccontare e spiegare cose che non si imparano in università. Ad esempio, come scrivere una tesi, come effettuare la ricerca, come si citano le fonti, come si fa l’indice. E questi ragazzi mi hanno ringraziato tanto. È stata un’esperienza davvero formativa ed emozionante. 


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